Un paio di mesi fa ho fatto un tatuaggio.
Il mio primo tatuaggio.
Erano anni che volevo farne uno.
Non trovavo mai il soggetto giusto.
Avevo delle idee.
Volevo lasciare un segno sul mio corpo.
Qualcosa da ricordare per sempre.
Un disegno che fosse la mia memoria scritta.
Una cicatrice.
Gli ultimi anni sono stati difficilissimi.
Sono stati anni di grandi sorrisi e di notti passate a piangere.
Giorni in cui ho avuto voglia di spaccare il mondo e altri in cui mi sono semplicemente fermata a guardare.
Ho tatuato un’araba fenice.
Ho scritto sulla pelle che si rinasce sempre e comunque dalle proprie ceneri.
Nella coda c’è una G
G di Gemma
G di Giada
G di Greta
Sono le certezze.
Siamo noi che in una vita o nell’altra ci saremo sempre.
Sono gli amori immensi.
Quelli che non potrei, neanche volendo, dimenticare perchè nate da me e dentro di me per sempre.
Quando arriverà il momento giusto farò un altro tatuaggio.
L’ho già deciso.
Tatuerò un ramo di fiori di ciliegio.
Sono un simbolo di rinascita, di una vita che per quanto breve è inestimabile.
Il fiore di ciliegio rappresenta l’amore, la passione e l’unione tra due persone, ma cultura buddhista assume un significato particolare, ossia un invito a cogliere l’attimo e vivere nel presente senza preoccuparsi di passato e futuro.